Com’è cambiata la carta dei vini dopo l’arrivo della Pandemia?
Il settore della ristorazione è senza dubbio tra quelli che hanno più risentito delle restrizioni che i governi di tutto il mondo hanno messo in atto per affrontare la Pandemia.
La chiusura del settore Horeca ha avuto pesanti ripercussioni sul settore vinicolo, soprattutto su quello servito regolarmente all’interno di ristoranti ed enoteche e anche sul settore dell’Export vini.
Un periodo davvero difficile visto quanto vale il mercato del vino in Italia anche e soprattutto a livello di esportazioni.
L’export dei vini, come noto, resta un mercato in grande crescita per i vini italiani che si confermano tra i più importati da paesi come USA, Cina e Giappone.
Se durante la pandemia l’export ha riguardato soprattutto i clienti privati, con la riapertura delle attività anche i grossisti hanno ripreso a comprare vino online.
Un sito come Italian Wine Lover, ad esempio, rappresenta una grande vetrina per i produttori di vino italiano che vogliono farsi conoscere ed esportare il proprio vino in giro per il mondo.
I grossisti di vini italiani possono trovare, tra più di 3000 etichette di 500 cantine, il giusto prodotto da inserire nella carta dei vini del proprio ristorante o della propria enoteca per soddisfare le esigenze di tutti i clienti.
Tutto ovviamente con tutti i vantaggi dell’e-commerce sia per quanto riguarda le promozioni sempre presenti sul sito che le spedizioni rapide e direttamente dove si desidera.
Una grande vetrina per vendere vino online e aumentare il proprio business e il volume d’affari.
I numeri del vino
Wine Services, società francese di analisi dati, e ARENI Global hanno condotto uno studio sui cambiamenti della carta dei vini nel periodo post Pandemia.
Le due società hanno preso in considerazione i dati relativi ad un campione di 3.167 ristoranti di lusso che operano in mercati chiave come quelli americani, asiatici e svizzeri.
Il confronto tra le carte dei vini del 2019, 2020 e 2021 ha fatto emergere che i cambiamenti maggiori hanno riguardato la strategia dei prezzi e il numero di vini proposti.
A prima vista, però, i cambiamenti non sembrano poi così netti visto che il numero di bottiglie proposte è calato solo del 2,2%.
Il mix di prezzi presenti sulla carta è invece rimasto stabile e le etichette scomparse nel 2021 sono state rimpiazzate da altre equivalenti a livello di prezzo.
Entrando però più nello specifico della ricerca, si possono notare alcune differenze significative:
- I vini che hanno un prezzo inferiore ai 50 euro sono aumentati del 12% tra il 2019 e il 2021. Questo soprattutto nel mercato degli USA che, da sempre, è uno verso il quale i Wine Export Manager esportano maggiormente vino Italia;
- Nei mercati dell’area EMEA (Europa, Medioriente e Africa) e del sud-est asiatico, c’è stata una crescita del consumo di vino al di sopra dei 450 euro a bottiglia.
Settore vinicolo: Francia e Regno Unito a confronto
Lo studio di Wine Services e AFRENI Global analizza i cambiamenti che la carta dei vini ha subito nel periodo post Pandemia in due paesi come Francia e Regno Unito.
Una ricerca interessante anche per capire come funziona il mercato del vino dopo la Pandemia.
Stando ai dati relativi alla Francia, il campione di 425 ristoranti presi in esame a Parigi dimostra che c’è stato un calo del 3% della vendita di bottiglie inferiore ai 100 euro.
Le bottiglie comprese tra i 250 e i 650 euro, al contrario, sono cresciute del 3%.
Entrando nello specifico del mercato del vino, si vede che il 70% dei vini presenti nei ristoranti parigini è superiore ai 100 euro, mentre il 17% è venduto a più di 650 euro.
Diversa la situazione che emerge dall’analisi fatta in Inghilterra su un campione di 488 ristoranti londinesi.
Il numero dei vini presenti nella carta dei vini è calato del 7% con un numero sempre più alto di ristoranti che hanno diminuito le loro selezioni.
I vini che sono spariti dalle selezioni sono soprattutto quelli con un prezzo compreso tra 70 e 220 sterline e rappresentano meno del 20% dell’intero mercato.
La carta dei vini dopo la Pandemia
La carta dai vini è sicuramente cambiata a causa della Pandemia, ma molte modifiche erano nell’aria già prima della grande crisi che ha colpito l’economia mondiale.
Il primo aspetto che balza all’occhio è una maggiore diversificazione da parte dei ristoratori che sono attenti alle ultime novità sui prodotti che si affacciano sul mercato.
I grandi classici, soprattutto se si tratta di esportare vino negli USA, sono sempre presenti, ma al loro fianco si affaccia una nuova generazione di vini.
La parola d’ordine su come creare una carta dei vini è di offrire una selezione profonda e variegata.
Questa tendenza rappresenta comunque una buona notizia per i piccoli produttori di vino italiani che possono inserirsi più facilmente nelle selezioni dei ristoranti di tutto il mondo.
Per farlo si rivolgono sempre più spesso a piattaforme di vino shop online che permettono di avere maggiore visibilità agli occhi di grossisti alla ricerca di novità da inserire nella propria carta dei vini.