La Gran Bretagna sembra essere molto propensa ai vini italiani, nonostante sia il paese della birra e dei grandi distillati come il gin.
Negli ultimi anni il vino italiano è riuscito a posizionarsi molto bene nella cultura anglosassone per il grande piacere dei grossisti di vini italiani.
Anche se la Brexit non fa sperare bene per le tassazioni, già più alte rispetto al passato, non si teme per ora nessun rincaro.
Anche perché la prima parte dell’accordo economico tra UE e UK ha per il momento accantonato le divisioni; congelando gli accordi commerciali per ora vista la situazione.
Export Vini: la Gran Bretagna ama i prodotti italiani
Una recente ricerca YouGov nel Regno Unito, ha evidenziato come ad oggi il vino sia la bevanda alcolica preferita dai consumatori del Regno Unito, soprattutto i millennials.
Proprio come in Germania e molti altri paesi, troviamo un’alta percentuale di donne (43% rispetto al 21% di uomini), over 35 e con fascia di retribuzione medio alta.
Prediligono il vino 32% degli adulti intervistati e solo il 25% ha dichiarato di avere preferenza per birra e distillati. Un consumatore su quattro ha inoltre dichiarato di aver incrementato il consumo di vini durante il primo lockdown, preferendo di gran lunga il vino italiano ai super alcolici e alla birra.
L’export vino è attivo in tutto il Paese, almeno il 32% alla capitale, dalle regioni a Sud Ovest della Nazione, fino al 39%. Mentre la costa Est arriva al 34% delle importazioni, mentre Sud e Sud Est restano al 29%.
Export vino bianco: il più apprezzato al di là della Manica
Non si fa fatica a capire, che a differenza di altre nazioni europee, la Gran Bretagna preferisce vini secchi e/o bollicine, dimostrando interesse per vini di ottima qualità.
Il Prosecco anche è molto apprezzato; è al terzo posto tra i vini più popolari nel Regno Unito, insieme sono molto apprezzati anche il Pinot Grigio e il Sauvignon Blanc, tornati in classifica proprio nell’ultimo anno.
Questo dato resta tutt’altro che scontato, il Regno Unito preferisce il Vino bianco e il prosecco, ma allo stesso tempo non manca la richiesta per il Vino Rosso Italiano di ottima qualità.
Infatti nella classifica, al primo e secondo posto per consumi troviamo vini come il Malbec e lo Shiraz. Tra quelli italiani di successo troviamo il Montepulciano d’Abruzzo, con una richiesta attuale del +50% rispetto al 2019.
Attualmente si cerca comunque di recuperare terreno anche con la vendita vino online.
Con l’avvento della Pandemia, l’Italia ha subito una retrocessione nel settore però gli esportatori di vino, le cantine e gli esperti del settore non si preoccupano, perché riusciranno tranquillamente a recuperare.
Export vino italiano in UK e bando Ocm Vino 2022
Dal 2021 la Gran Bretagna è diventata ufficialmente un Paese terzo, uscendo dall’Unione Europea
Dall’anno scorso però è possibile includere le attività di export vino in UK tra le attività finanziabili del bando Ocm Vino 2022. Molti infatti hanno preso la palla al balzo e stanno cominciando a lavorarci.
Sarebbe un grande sostegno, concreto e interessante, per il settore enologico che già si sta preparando. Consiste nell’avere la possibilità di richiedere contributi a fondo perduto per promozione e vendita di vini online, in un Paese geograficamente e culturalmente vicino, con un mercato ben strutturato e senza lingua internazionale.
È Il Ministero che riserva una parte di questi fondi della quota nazionale al finanziamento dei progetti multiregionali, che devono coinvolgere almeno due regioni. La partecipazione finanziaria è quantificata per la campagna 2021/2022 in € 3.000.000,00, di cui € 200.000,00 per i progetti multiregionali in cui Regione Lombardia è capofila.
Possono partecipare le seguenti attività:
· le organizzazioni professionali che promuovono prodotti agricoli
· le organizzazioni e le associazioni di produttori di vino
· le organizzazioni interprofessionali del settore
· i Consorzi di tutela
· i produttori di vino
· i soggetti pubblici con esperienza nel settore enologico
· le associazioni temporanee di impresa e consorzi con i soggetti sopracitati
Adesso sono in atto le selezioni per capire chi dovrà ottenere i fondi per il 2022. Il Responsabile unico del Procedimento (RUP), con il supporto di due assistenti, accerta la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dagli artt. 2, 3, 4 e 5 del presente Avviso.