Il Primitivo di Manduria è uno dei rossi emergenti, fratello gemello del californiano e celebre Zinfandel.
Cosa lega la Puglia alla California? Di certo non i mari. Cristallino quello dell’Adriatico e dello Ionio, impetuoso quello del Pacifico. Puglia e California sono accomunate da un vitigno, il Primitivo di Manduria, che recenti analisi del DNA hanno stabilito essere geneticamente identico allo Zinfandel, principe dei vitigni californiani.
Due fratelli divisi da un oceano che hanno percorso due strade totalmente diverse: lo straordinario successo popolare di quello americano, più modesto il Primitivo Puglia, fino a non molto tempo fa considerato solo un vino da taglio e oggi una Cenerentola in cerca di riscatto, che finalmente trova mostrando a tutti le sue grandi qualità.
Gemelli sì, ma diversi. Lo Zinfandel ha solitamente un colore rosso rubino, aromi di frutta rossa e spezie e un buon gusto. Il vino Primitivo ha lo stesso colore, profumi netti di more, un carattere più austero, e il gusto è fresco e sapido.
Coltivato in tutta la regione Puglia, il vitigno e le Uve Primitivo ha trovato il suo habitat ideale soprattutto in due zone: nelle terre rosse della provincia di Taranto, dove eccelle con le denominazioni:
- Primitivo di Manduria Doc
- Primitivo di Manduria Doc Riserva
- Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg
Un vino caparbio che nasce da un vitigno altrettanto ricco di personalità, unico nel suo genere a partire dalla produzione di racemi. Insieme a pochissime altre varietà di uva, il Primitivo se cimato in primavera sviluppa infatti sui tralci secondari, detti femminelle, dei piccoli grappoli di forma tondeggiante e quantitativamente rilevanti. Questi grappoli, detti racemi, maturano circa 20-30 giorni dopo la raccolta del frutto principale.
Vino Primitivo di Manduria
Il vino Primitivo Manduria trova il suo habitat naturale su terreni calcarei e argillosi in parte battuti da leggere brezze marine, che caratterizzano la zona di produzione.
Le leggere brezze marine e i terreni calcarei e argillosi permettono di ottenere due distinte vendemmie nei vigneti di Primitivo, la prima da agosto a metà settembre, la seconda tra la fine di settembre e la prima di ottobre.
Il clima temperato, con lunghe estati calde e inverni miti, caratterizzati da scarse precipitazioni e nevicate, consente il proliferare della macchia mediterranea bisognosa di acqua, nonché una fiorente agricoltura viticola.
È in questo contesto climatico, su suoli calcarei e argillosi in parte battuti da leggere brezze marine, che trova il suo habitat naturale il Primitivo di Manduria, un vino che porta con sé, nel calice, i profumi e le suggestioni di un territorio tutto da scoprire.
Vino di Manduria: le sue origini antichissime
La storia del Primitivo e del vino di Manduria si perde nella notte dei tempi. A quanto pare, arrivò in Puglia con ogni probabilità dall’altra sponda dell’Adriatico grazie agli Illiri, popolo della regione balcanica dedito alla coltivazione della vite, e iniziò ad essere commercializzato in tutto il Mediterraneo dai Fenici, antichi frequentatori delle nostre coste.
I primi documenti ufficiali che attestano la presenza in Puglia di questo straordinario vitigno risalgono alla seconda metà del 1700, quando Don Francesco Filippo Indelicati, della chiesa di Gioia del Colle, notò che tra le tante viti che si coltivavano nelle sue terre, vi era uno che è maturato prima degli altri e ha dato un’uva particolarmente nera, dolce e saporita che si poteva raccogliere già ad agosto.
Filippo Indelicati selezionò il vitigno, che allora si chiamava Zagarese, e poi lo chiamò Primitivo, termine derivato dal latino “primativus”, cioè il primo a maturare.
A Manduria questo vitigno approdò nel 1881, grazie ad alcune talee portate in dote da Gioia del Colle dalla contessa Sabini di Altamura, sposata con il nobile Tommaso Schiavoni Tafuri, il cui cugino, Menotti Schiavoni, iniziò la coltivazione del Primitivo sulle dune di Campomarino, ottenendo un vino di grande struttura.
La prima etichetta, ancora gelosamente conservata, porta la data 1891 e riporta il nome “Campo Marino”.
La grande espansione a Manduria del vino Primitivo come in tutto il tarantino avvenne dopo il 1920: in quel periodo il vitigno si estese anche nel Salento e fu portato dal barone Falco anche a Mondragone, in provincia di Caserta, nello stesso territorio dove in epoca romana si produceva il famoso Falerno.
Una storia appassionante può essere fatta risalire al Museo della Civiltà del Vino Primitivo, all’interno della Cantina Produttori di Manduria. Un vero concentrato di testimonianze su questo vino, dai macchinari e manufatti ai documenti d’epoca che attestano la produzione e le sue fasi.
Primitivo di Manduria: Consigli del sommelier
Il Vino Primitivo in Puglia può essere di più tipologie: Vino Rosato, Vino Rosso, Vino Riserva e Vino da Dessert. Vediamo quindi insieme qualche consiglio per abbinare il vino di Manduria Primitivo.
Primitivo di Manduria Rosato Un vino rosato che va servito ad una temperatura di 8-10, in un calice a tulipano. Può essere abbinato a gustose specialità locali, come un antipasto di Capocollo di Martina Franca, un tagliere di Pecorino, o una pizza. È perfetto anche con fritture, o con il pane di Altamura DOP condite con olio extravergine di oliva Terre Tarantine, scaglie di cacioricotta salata e acciughe fritte. Dalla carta dei vini di ItaliaWineLover:
Aka Primitivo Rosato
Aka Primitivo Rosato Produttori di Manduria è prodotto esclusivamente in acciaio con uve Primitivo. Con un palato fresco e sapido, questo vino ha aromi di mela rossa, fragola e lampone, che ricordano lo sciroppo di granatina.
Aka vino rosato appartiene all’etichetta dei Produttori di Manduria, che rappresenta al meglio la tradizione enologica della regione. Più della metà dei 900 ettari vitati della azienda vinicola Manduria sono coltivati con uve Primitivo. In azienda lavorano oltre 400 soci, di cui oltre 400 responsabili della produzione.
Primitivo di Manduria Rosso Un vino rosso Primitivo maturato in acciaio, invece, si sposerà alla perfezione con le orecchiette con salsiccia e cime di rapa, e lo spezzatino di vitello con piselli e patate. Dalla carta dei vini di ItaliaWineLover:
Il Pumo Primitivo
Il Pumo San Marzano Primitivo di Manduria Salento IGT ha un colore rosso rubino molto intenso con riflessi violacei; un profumo complesso, con note di prugna e ciliegia, sentori di rosmarino, e una leggera speziatura. Un Vino Rosso Primitivo di corpo, morbido ed armonico, di facile beva.
Vinificazione in macerazione termocontrollata e fermentazione alcolica con lieviti selezionati per circa 10 giorni. Affinamento in acciaio inox. Il Pumo Primitivo prende il suo nome da uno dei simboli portafortuna caratteristici del Salento.
Vino Rosso Primitivo più strutturato con un leggero appassimento in pianta, da servire ad una temperatura di 14 -16 in un bicchiere medio-ampio, lo possiamo consigliare perfettamente a tagliatelle all’uovo o guanciale con cipolla e pomodorini. Dalla carta dei vini di ItaliaWineLover:
Lirica Primitivo di Manduria
Questo vino pugliese esibisce ricche note di spezie dolci nel suo stile corposo e intenso. È stato invecchiato in grandi botti di rovere. Ha sapori di frutti rossi ricchi, speziati, sapidi, persistenti e maturi, con sentori di cioccolato, cioccolato ed erbe aromatiche.
Lirica Primitivo di Manduria è un tipico rosso mediterraneo del sud, morbido e avvolgente, dal frutto maturo ed espressivo.
Un Primitivo di Manduria Riserva corposo, con qualche anno di invecchiamento, proveniente da vecchie vigne da servire ad una temperatura di 18 ºC e in un bicchiere ampio, dopo la decantazione, può ben abbinarsi con agnello in casseruola, involtini e gulasch. Dalla carta dei vini di ItaliaWineLover:
Sessantanni primitivo di Manduria
Per la produzione del Sessantanni primitivo di Manduria vengono utilizzati solo le migliori uve provenienti da vecchi vigneti nei comuni di San Marzano e Sava. Queste sono raccolte manualmente nella fase di leggera surmaturazione per dare più corpo e persistenza al vino. Le viti che hanno un’età media di Sessant’anni, sono allevate ad alberello, su terreni ricchi di ossidi di ferro e tipici della zona, con una densità di 5.000 ceppi per ettaro.
Le basse rese inoltre sono ostacolate anche dal clima caldo e secco e dalla notevole escursione termica tra il giorno e la notte. Il Primitivo di Manduria Sessantanni cantine san Marzano affina in per 12 mesi in una combinazione di barriques di rovere francese e americano.
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