Il Piemonte è una terra ricca di sapori da mangiare e sorseggiare; la cultura enogastronomica si intreccia con l’arte vinicola, in quella che è considerata una delle regioni più capaci di produrre vini di particolare pregio.

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Angelo Negro Angelin Nebbiolo Langhe DOC - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Barolo del Comune di Serralunga d'Alba Barolo DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Basarin Barbaresco DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Basarin Barbaresco DOCG Magnum - Pz per Cartone: 1.....

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Angelo Negro Cescu Dolcetto d'Alba DOC - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Dina Barbera d'Alba DOC - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Moscato D'Asti DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Serra Lupini Roero Arneis DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Angelo Negro Serra Lupini Roero Arneis DOCG Magnum - Pz per Cartone: 1.....

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Angelo Negro Spumante Giovanni Blanc de Blancs Dosaggio Zero Millesimato Roero Arneis DOCG - Pz per .....

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Angelo Negro Spumante Giovanni Blanc de Blancs Dosaggio Zero Roero Millesimato Arneis DOCG Magnum - .....

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Angelo Negro Sudisfà Riserva Roero DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Banfi Cuvée Aurora Extra Brut Alta Langa Millesimato DOCG Astucciato - Pz per Cartone: 6.....

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Banfi Cuvée Aurora Rosé Extra Brut Alta Langa Millesimato DOCG Astucciato - Pz per Cartone: 6.....

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Banfi Rosa Regale Brachetto d'Acqui DOCG - Pz per Cartone: 6.....

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Banfi Rosa Regale Brachetto d'Acqui DOCG Magnum con Astuccio - Pz per Cartone: 1.....

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I Vasti vitigni della regione si estendono sulle colline del Monferrato, dell'Astigiano e delle Langhe e danno origine a vini piemontesi pregiati, soprattutto rossi come il Dolcetto d'Alba, il Barbera d'Asti e il famosissimo Vino Rosso Piemontese Barolo ma anche il vino bianco Piemontese si presenta ricco di profumi e molto delicati, come il Langhe Doc Arneis, o il famoso Asti Spumante.

vini piemontesi sono di diverse tipologie, hanno sapori decisi e molti diversi tra loro e derivano dai terreni argillosi e sabbiosi, dalla ventilazione e dalle escursioni termiche del clima mite presente nella regione. Possono accompagnare cibi diversi della tradizione e anche altre tipologie di piatti, ognuno ha il sapore specifico per la pietanza specifica.

Proprio qui ha avuto inizio quella straordinaria rivoluzione nel mondo del vino che ha riportato l’Italia ai vertici della produzione di vini alta qualità. I vini Piemontesi, a parte poche eccezioni, sono monovarietali, cioè prodotti con un’unica uva.

Vini piemontesi: tra sapori antichi e moderni

In Piemonte sono partiti i primi esempi di zonazione delle aree vitivinicole, estendendo ai vini italiani concetti come terroir e cru: uno specifico vino è prodotto esclusivamente con uve provenienti da un unico vigneto o parcella il cui nome compare in etichetta. Attualmente le denominazioni in cui le “menzioni vigna” sono presenti sono Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Dogliani DOCG.

Il territorio di queste denominazioni è suddiviso in zone, e all’interno di queste si individuano le parcelle o cru. Località come La Morra, Barolo, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba e Castiglione Falletto sono le aree vinicole del Barolo Langhe, mentre Barbaresco, Treiso e Neive lo sono per il Barbaresco. Bussia, Lazzarito, Cerequio, Rocche e Brunate sono alcuni esempi di cru di Barolo, così come Rabajà, Asili e Montestefano lo sono per il Barbaresco.

Il Piemonte ha una superficie vitata di 48.000 ettari, di cui il 43% in montagna, il 30% in collina e il 27% in pianura. La produzione di vino del Piemonte è di 2.600.000 ettolitri, di cui l'81% è costituito da vini DOP e il 60% è costituito da vini rossi e rosati, mentre il 40% è costituito da vini bianchi. Ci sono 19 DOCG e 41 DOC per il vino Piemontese, ma nessuna IGT.

L'enologia piemontese ha una lunga storia di eccellenza vinicola millenaria. Già durante le epoche preromaniche, le popolazioni si dedicavano alla coltivazione delle viti, attività che crebbe ulteriormente durante la dominazione romana a partire dal VI secolo a.C. Nel Medioevo, vari ordini monastici contribuirono all'espansione della viticoltura, definendo le attuali zone vinicole del Monferrato, della Langa e dell'Alto Piemonte.

Fino alla prima metà del XIX secolo, i vini piemontesi erano prevalentemente dolci, una tradizione dovuta sia a motivi commerciali che tecnici. La Repubblica marinara di Genova esportava la maggior parte dei vini via mare, e i vini dolci garantivano una maggiore conservabilità durante i lunghi viaggi. Inoltre, le uve Nebbiolo hanno una maturazione piuttosto tardiva e le cantine fredde dove avvenivano le fermentazioni interrompevano il processo di fermentazione, lasciando zuccheri residui nel vino.

Il vitigno Nebbiolo, identificato sin dal 1200 d.C., divenne noto solo a partire dal 19° secolo grazie al lavoro di Camillo Benso, conte di Cavour e dei Marchesi di Barolo. Il Barolo, grazie all'enologo francese Louis Oudart, fu il protagonista del rinascimento dell'enologia piemontese.

Anche nella regione del Piemonte è possibile partecipare a tour enoturistici per partecipare alle vendemmie e vedere come si lavora il vino, alla fine poi è possibile anche degustare un ottimo vino piemontese.

I migliori vini Piemontesi Rossi

Il Piemonte è una regione rinomata per la produzione di vini di alta qualità, ma ci sono alcune vere e proprie specialità che non si possono assolutamente perdere. Ecco una lista di alcuni vini piemontesi famosi da gustare assolutamente.

Giacomo Borgogno Barolo Cannubi: un vino rosso rubino con riflessi aranciati, presenta un aroma lungo e persistente con note di frutti di bosco, fiori ed erbe aromatiche. Ha un sapore intenso con note di arancia, frutti di bosco e un finale un po’ amaro. La fermentazione è regolare di 12 giorni a temperature alte. Dopo il travaso verrà fatto invecchiare 48 mesi in botti di rovere di Slovenia.

Grazie alla sua grande forza e tipicità, questo vino rosso Piemontese è in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Come si serve? A tavola trova il giusto abbinamento con diversi tipi di carne, formaggi stagionati e tartufo. Da bere a temperatura di 18° C circa.

Braida di Giacomo Bologna Bricco dell'Uccellone Barbera d'Asti DOCG: c’è una curiosità sul nome imperdibile; L’uccellone era il soprannome di una donna che viveva nella collina delle vigne. Il suo naso sembrava un becco, in più vestiva sempre di nero: questo le valse il soprannome in paese. Da qui il nome Bricco dell’Uccellone.

Un vino rosso piemontese rubino intenso, aroma di frutta rossa con note di spezie e cannella, sapore dolce di frutti di bosco con note finali fresche di menta e liquirizia, perfetto da bere freddo in estate. Prodotto con uve barbera, la macerazione sulle bucce avviene a temperatura media per circa 20 giorni e poi viene affinato in botti di legno di rovere per 12 mesi.

Come si serve? Ottimo da accostare alla carne, ai formaggi stagionati e di media stagionatura, ai risotti e ai piatti tartufati.

Vino Piemontese da dessert per eccellenza

Fontanafredda Asti DOCG: Finalmente parliamo di vini da dessert, questo dolce e fresco con un sapore dolce e intenso di uva e fiori e un aroma di frutta matura con note di miele, ottenuto dalla pigiatura soffice di uva Moscato Bianco e fermentato in autoclave a bassa temperatura (metodo Charmat).

Come si serve? Va bevuto giovane per in modo da apprezzare appieno le sue qualità. Va servito freddo, ottimo per i dessert e con la frutta. Ottimo abbinamento con dolci come torte farcite a base di crema pasticciera e classici pasticcini. Ottimo vino Piemontese anche per un aperitivo dolce in compagnia. Da bere rigorosamente freddo in bicchiere a coppa.

Vino Bianco Piemontese: ecco quale scegliere

I vini bianchi piemontesi si presentano come un'invitante porta d'ingresso per esplorare le diverse varietà autoctone della regione, tra cui spiccano il Timorasso, il Gavi e l'Arneis, ciascuno portatore di caratteristiche uniche. Questi tesori enologici si rivelano compagni ideali, aggiungendo un tocco di eccellenza culinaria quando abbinati a piatti a base di pesce fresco o a antipasti leggeri.

  • Il Moscato

Il Moscato Bianco è un vitigno aromatizzato ampiamente diffuso in tutta Italia e uno dei più importanti in termini di superficie viticola. Appartenente alla famiglia dei Moscati, il nome deriva da "muscum", muschio, che richiama l'aroma distintivo presente nell'uva. Corrisponde al vitigno francese Muscat à petit grains, noto per le sue caratteristiche aromatiche. In Italia, ha numerosi sinonimi, in base alla regione di produzione e al tipo di vino prodotto, come il Moscadello di Montalcino, il Moscato di Canelli, il Moscato d'Asti e molti altri.

Nella regione del Piemonte, il Moscato Bianco si erige come il vitigno a bacca bianca di maggior diffusione, svolgendo un ruolo centrale in numerose province. Oltre alla sua presenza dominante in questa zona, il Moscato Bianco trova spazio anche in altre regioni vinicole italiane, incluso il panorama enologico dei vini toscani, vini pugliesi e vini siciliani. Tuttavia, il suo influsso non si limita alle frontiere nazionali, bensì attraversa confini, venendo coltivato in diverse nazioni vitivinicole nel contesto internazionale.

Il Moscato Bianco è un vitigno molto versatile, che produce vini secchi, aromatici e freschi, dolci e frizzanti come lo spumante Asti DOCG e vini passiti dolci per dessert. I suoi vini sono molto aromatici, leggeri ed eleganti, con buona freschezza e note floreali, di agrumi e di salvia. Si contraddistinguono per la loro leggerezza, eleganza, acidità e mineralità appena accennata.

Come Un ottimo vino Piemontese bianco tra i più esportati d'Italia, in particolare in Germania, Regno Unito, Giappone e America. L'Asti Spumante è noto per la sua bevibilità.

  • Gavi

Proveniente dall'uva del vitigno Cortese, questo vino bianco piemontese è caratterizzato da un'eleganza intramontabile e da un sapore squisitamente delicato. La sua tonalità è un incantevole giallo paglierino con accenni cromatici verdi, mentre il profumo che si sprigiona è dolce e fresco, impreziosito da sfumature di fiori bianchi. Una volta assaporato, si rivela leggero al palato, con una dolcezza sottolineata da un finale prolungato che invita a gustare ogni istante.

Mentre per ottenere una soluzione frizzante non è richiesto un periodo minimo di fermentazione, questa caratteristica può essere raggiunta con facilità; per quanto riguarda invece la variante spumante, si procede con una fermentazione che richiede ben nove mesi per completarsi.

Come si serve? Ottimo come aperitivo soprattutto in estate e si abbina a tantissimi cibi come antipasti magri, verdure saporite come i peperoni, al pesce ma anche a carni bianche come scaloppine di pollo, vitello tonnato, e alle fritture e al tartufo.

  • Erbaluce

Il vitigno Erbaluce è originario del Piemonte e la sua provenienza precisa è ancora oggetto di dibattito. Potrebbe avere origini nel basso Monferrato oppure nella zona subalpina del Canavese. Il nome Erbaluce ha diverse teorie sulle sue origini, alcune sostengono che derivi dal colore ramato dei suoi grappoli al sole alpino, mentre altre credono che provenga dalla dea Albaluce che avrebbe fatto spuntare il vitigno dal terreno. Durante l'epoca romana, era conosciuto come Alba Lux per la luminosità dei suoi acini.

L'Erbaluce è un vitigno versatile che può essere utilizzato per produrre diversi tipi di vini bianchi piemontesi, dal secco allo spumante, fino ai vini dolci e passiti. Grazie alla spiccata acidità e dolcezza dei suoi acini, i vini passiti traggono beneficio dalla resistenza degli acini alle muffe e ai parassiti. I grappoli di Erbaluce sono di medie dimensioni con una forma leggermente allungata.

  • Arneis

Nel corso degli ultimi vent’anni, l'Arneis è diventato il volto simbolico della zona del Roero. Caratterizzati da note floreali e aromi delicati che si contrappongono ad un corpo relativamente pieno e ad altre sfumature fruttate di pera e albicocca, arricchiti da una leggera nota di nocciola, il vino bianco piemontese Roero Arneis, prodotto sulle sponde del fiume Tanaro, è stato soprannominato "Barolo Bianco".

Negli ultimi decenni, l'Arneis ha subito un periodo di declino, ma ci sono varie teorie sull'origine di questo fenomeno. Essendo la regione rinomata per i suoi vini piemontesi famosi rossi, i vitigni a bacca bianca venivano spesso piantati in posizioni meno ambite.

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