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Sebbene per molti anni il vino pugliese sia stato usato come "vino da taglio" per rinforzare vini del nord Italia, oggi i produttori si sono dedicati a valorizzare il grande potenziale della regione, puntando sulla qualità dei prodotti.
A Mano Prima Mano Primitivo Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Due Trulli Negroamaro Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Due Trulli Nero di Troia Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Due Trulli Primitivo Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Due Trulli Susumaniello Rosato Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Due Trulli Verdeca Valle d'Itria IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Il Selva Locorotondo Superiore DOC - Pz per Cartone: 6.....
Albea Lei Bianco d'Italia - Pz per Cartone: 6.....
Albea Lui Nero di Troia Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Petranera Primitivo Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Petrarosa Primitivo Rosato Puglia IGT - Pz per Cartone: 6.....
Albea Raro Negroamaro e Primitivo Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Albea Sol Primitivo Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Alberto Longo 4.7.7 Syrah Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
Alberto Longo Cacc'e Mmitte di Lucera DOC - Pz per Cartone: 6.....
Alberto Longo Capoposto Negroamaro Puglia IGP - Pz per Cartone: 6.....
La Puglia, da sempre tra le più importanti produttrici vinicole in Italia, ha un patrimonio enologico di inestimabile valore. La storia insegna che in queste regioni ci sono tantissime coltivazioni di uva pregiata. Il fatto è che fino a pochi decenni fa, le uve provenienti dal Sud Italia (Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania) partivano alla volta delle regioni italiane del vino più conosciute come Toscana e Piemonte.
Piano piano gli agricoltori locali si sono trasformati in produttori iniziando a creare il loro vino pugliese, imbottigliandolo e riscuotendo sempre maggiore apprezzamento dal mercato nazionale e internazionale.
La Puglia ha attratto anche investimenti nel settore vinicolo, come nel caso della Tenuta Tormaresca, di proprietà dell'azienda toscana Antinori. Il Marchese Piero Antinori, affascinato dal territorio pugliese, decise di investire acquistando una tenuta negli anni '90.
La Tenuta Tormaresca, divisa in due poderi - Bocca di Lupo e Masseria Maime - si estende su circa 640 ettari di terreno e coltiva una vasta gamma di varietà di uve. La produzione di questa tenuta spazia dagli ottimi vini rossi pugliesi ai sensazionali vini rosati pugliesi e ai pregiati vini bianchi pugliesi a base di fiano e chardonnay, esportati in tutto il mondo.
La viticoltura è un'importante attività economica nella regione italiana della Puglia, caratterizzata da un territorio che si divide in parti collinari e pianeggianti. Partendo dal nord, la prima area vinicola che si incontra è il Gargano, un promontorio composto da calcare e rocce vulcaniche con superfici talvolta ripide, coperte dalla rigogliosa vegetazione della macchia mediterranea.
Seguono il Tavoliere, sempre nella provincia di Foggia, le Murge, una vasta area che si estende sulle province di Barletta-Andria-Trani, Bari e Brindisi, e infine il Salento, che comprende la provincia di Lecce e parti di quelle di Brindisi e Taranto. Nella zona tra Brindisi e Taranto, la forma di allevamento più diffusa è l'"Alberello", che però sta venendo sempre più sostituito dalle forme di allevamento a Spalliera, per una maggiore efficienza e un'ottimizzazione della produzione di Vini Pugliesi.
Nonostante la superficie vitata della regione sia diminuita del 50% rispetto agli anni del boom della produzione di Vini Pugliesi, raggiungendo circa 95.000 ettari nel 2010, la produzione annuale di vino supera ancora gli 8 milioni di ettolitri (dato del 2015).
Attualmente, la regione sta vivendo un periodo di grande sviluppo nel settore vitivinicolo dei Vini Pugliesi, soprattutto perché, dopo anni di produzione di vino basata sulle alte rese per ettaro, si sta cercando di valorizzare il territorio e i Vini Pugliesi al fine di raggiungere dei livelli qualitativi di tutto rispetto, grazie anche all'utilizzo di vitigni autoctoni.
La regione della Puglia, situata nel tacco dello stivale italiano, rappresenta un punto centrale per l'agricoltura del paese, con la produzione di grano, olive, ortaggi e frutta che rifornisce gran parte dell'Europa. Non sorprende quindi che anche la produzione di uva da vino sia un fiore all'occhiello della regione. Seconda solo al Veneto, la Puglia è una vera potenza nel settore vitivinicolo, producendo circa un quinto del vino italiano.
Nonostante la quantità prodotta, la regione sta anche attirando l'attenzione per la sua qualità, grazie ad un crescente numero di piccole Cantine Pugliesi che stanno lavorando per rivitalizzare la regione e portare nuova luce sui vitigni autoctoni che prosperano nella zona da secoli.
Grazie alla produzione di vini di alta qualità con uve autoctone come il Negroamaro, il Primitivo e l'Uva di Troia, la rinascita del vino pugliese ha attirato sempre maggiore attenzione e apprezzamento a livello internazionale. Non sorprende, infatti, che alcuni dei migliori vini rossi, rosati e persino spumanti stiano conquistando sempre più estimatori e rendendo il vino pugliese famoso in tutto il mondo.
In Puglia, la produzione di vini di alta qualità è da sempre una tradizione, grazie anche alla presenza di alcune delle migliori uve autoctone. Tra queste, il Primitivo spicca come una delle varietà più importanti, dalle quali si producono alcuni dei vini pugliesi famosi in tutto il mondo.
Nonostante l'origine del Primitivo sia stata oggetto di dibattito per molto tempo, gli studi recenti suggeriscono che questa varietà sia originaria proprio della Puglia, anche se è stata esportata in altre parti del mondo, come la Dalmazia e la California. Grazie alla sua eccellente qualità, la fama del Primitivo è cresciuta a livello internazionale, tanto da essere diventato uno dei simboli dell'enologia italiana.
Questa varietà di uva nera è coltivata in tutta la Puglia, ma la sua patria è senza dubbio Manduria, una regione composta da 18 comuni della provincia di Taranto, con la città di Manduria al centro. Qui si produce il celebre Primitivo di Manduria DOC, noto per i suoi vini ricchi e vellutati.
La posizione geografica della regione è fondamentale per la qualità dei vini prodotti. La terra rossa, la tessitura sabbioso-argillosa e la presenza di ossido di ferro conferiscono un colore rossastro alla zona. Nonostante l'altitudine sia limitata, la posizione tra i due mari della Puglia è perfetta per garantire un clima favorevole alla coltivazione dell'uva. Il vento che soffia da entrambi i mari è essenziale per la qualità dei vini pugliesi rossi prodotti in questa zona.
Il vento è un elemento fondamentale nella produzione del Primitivo di Manduria DOC. Le brezze marine notturne che soffiano sui vigneti contribuiscono a mantenere le temperature sotto controllo durante i mesi estivi, creando un'escursione termica giorno-notte ideale per il mantenimento dell'acidità nei vini. Ciò è particolarmente importante per bilanciare i sapori maturi di frutta e confettura e l'alcol elevato che spesso caratterizza l’ottimo vino rosso pugliese prodotto con questa varietà.
La produzione del Primitivo di Manduria DOC richiede anche una particolare attenzione al territorio. I vigneti si trovano principalmente in terreni di terra rossa, ricchi di ossido di ferro, che conferiscono al vino un caratteristico colore rossastro. Le brezze marine notturne sono fondamentali anche in questo caso, in quanto riducono drasticamente la presenza di umidità stagnante, che può essere particolarmente dannosa per le viti di Primitivo.
I vini prodotti con la varietà Primitivo sono tipicamente audaci e saturi di ricchi sapori di prugna e bacche scure, accompagnati da un’importane acidità e tannini a sostegno. I vini “Riserva”, in particolare, sono invecchiati per almeno due anni, con un minimo di nove mesi in rovere, per creare vini corposi e complessi che possono beneficiare di ulteriori dieci anni di invecchiamento.
Oltre alla versione classica, il Primitivo di Manduria si può trovare anche nelle varianti dolce naturale e liquoroso, quest'ultimo disponibile sia nella versione dolce che in quella secca. Il Primitivo di Manduria liquoroso è un vino da meditazione, con un sapore intenso e complesso che si abbina perfettamente a formaggi stagionati e dolci al cioccolato.
La denominazione interna di Gioia del Colle, situata nella Puglia centrale della provincia di Bari, è famosa per la sua espressione distintiva di Primitivo. Con la sua posizione ai piedi dell'altopiano della Murgia, questa regione beneficia di un'altitudine variabile da 100 ai 500 metri sopra il livello del mare e di un’escursione termica che offre un ambiente meno umido rispetto alle regioni costiere.
Verso ovest, più vicino alla Murgia, i suoli diventano magri e rocciosi, con un sottile soprassuolo di terra rossa. Queste particolari condizioni producono uve di Primitivo che danno vini di grande eleganza, freschezza, mineralità e longevità. I vini pugliesi rossi prodotti dal Primitivo di Gioia del Colle tendono a esprimere il lato più erbaceo e speziato del vitigno.
Il risultato è un vino equilibrato con una complessità unica che si presta bene all'invecchiamento. In effetti, la DOC richiede che i vini siano invecchiati per almeno due anni prima del rilascio, con almeno nove mesi in botti di rovere. Questo processo di invecchiamento conferisce al vino una struttura morbida e vellutata, che si abbina perfettamente a piatti robusti e saporiti.
Antica varietà d'uva interpretata in modo moderno Il Negroamaro è considerato una varietà d'uva autoctona della Puglia, a cui l'origine è spesso attribuita ai Greci. Tuttavia, finora non esiste alcuna prova a sostegno di questa tesi e quindi l'Italia è stata stabilita come origine per il momento. Il nome è composto da Negro, la parola italiana per nero, e amaro, anche se nessuna amarezza si presenta nel Negroamaro quando è completamente maturo.
Il Negroamaro è senza dubbio uno dei vitigni più importanti della Puglia, dove trova la sua casa quasi esclusivamente nella penisola salentina, nelle province di Brindisi e Lecce. Con il Primitivo, il Negroamaro gareggia per la posizione di vitigno più rilevante della regione, grazie alla sua grande versatilità e capacità di adattarsi alle diverse esigenze produttive.
Le condizioni climatiche della penisola salentina, con il caldo e le interminabili giornate di sole, unitamente ai terreni calcarei e argillosi, creano l'ambiente ideale per questa varietà, che risulta molto tollerante al calore, mantenendo tuttavia alti livelli di acidità, due proprietà benefiche che hanno portato alla sua preminenza in Puglia.
I vini pugliesi prodotti dal Negroamaro sono molto apprezzati, grazie alla loro grande varietà di stili, che spaziano dai vini rossi fruttati e freschi ai rosati, fino ai pregiati spumanti metodo classico prodotti con uve raccolte precocemente. Ma è nella zona classica di produzione del Negroamaro, che si estende attraverso il Salento settentrionale e il Salice Salentino DOC, che si possono trovare i vini rossi pugliesi longevi e più sorprendenti, caratterizzati da un colore intenso e una struttura tannica di grande personalità.
Nel Salento, oltre alle grandi denominazioni come il Salice Salentino DOC, ci sono anche alcune piccole denominazioni che producono vini rossi e rosati di alta qualità a base di Negroamaro, come il Brindisi DOC, Squinzano DOC, Nardò DOC e Lizzano DOC. Ma la vera forza del Negroamaro risiede nella sua versatilità: è infatti comunemente utilizzato nella produzione di vini etichettati sotto l'ampia IGP del Salento, il che significa che ci sono molte sfumature di vino che utilizzano questa varietà.
La zona vitivinicola di Salice Salentino, situata nella provincia di Lecce, è celebre per la produzione di vini rossi e vini rosati pugliesi di alta qualità. Qui, la produzione enologica si concentra principalmente sui vitigni Negroamaro e Malvasia Nera.
In particolare, il Salento è una delle regioni vinicole italiane più importanti per la produzione di vini rosati pugliesi. Proprio in questa area, nel 1943, fu imbottigliato il primo vino rosato d'Italia, il celebre Five Roses di Leone de Castris. I vini DOC Salice Salentino Rosso e Rosato sono prodotti con il vitigno Negroamaro e la Malvasia Nera, ma non mancano interessanti varietà bianche come il Salice Salentino Bianco, prodotto prevalentemente con uve Chardonnay e Pinot Bianco che danno origine ad ottimi vini bianchi pugliesi.
La Malvasia Nera, altro vitigno autoctono della Puglia, è spesso miscelata con il Negroamaro per creare vini più corposi e ricchi di colore. Il risultato è un vino che esplode di frutti di bosco e spezie, con un'aroma invitante di erbe fresche e un carattere ben equilibrato tra la dolcezza della frutta e la freschezza dell'acidità.
Ma non è solo nei vini rossi che il Negroamaro eccelle: grazie alla sua alta acidità e ai tannini decisi ma raffinati, la varietà si presta perfettamente anche alla produzione di rosati audaci. Questi vini, comunemente etichettati con l'IGP del Salento, offrono un'esperienza di gusto a buon prezzo, con note di frutta succosa e una freschezza ben bilanciata che li rende l'accompagnamento ideale per i piatti a base di pesce e verdure della regione.
Federico II, l'illustre sovrano svevo del XIII secolo, lasciò un segno indelebile nella storia della Puglia e dell'umanità intera con il suo magnifico e enigmatico Castel del Monte. Questo castello mozzafiato, che sembra fluttuare sulla collina di Andria, rappresenta uno dei più grandi tesori architettonici del mondo patrimonio dell’Unesco che incanta visitatori da ogni parte del globo.
Ma la sua influenza nella regione non si esaurisce qui. Federico II, infatti, amava profondamente le ricchezze della Puglia, non solo dal punto di vista artistico e culturale, ma anche dal punto di vista gastronomico. Era un grande appassionato della cucina pugliese, che spesso impreziosiva con i frutti, le verdure e le carni provenienti dalle terre della sua regione.
Non c'è dubbio che questo illustre sovrano apprezzasse anche i vini locali, tra cui il Nero di Troia, il vitigno che cresceva nei terreni dell'Alta Murgia e che ancora oggi viene coltivato con passione nella zona di Minervino. Questo vino intenso e robusto, dalla storia antica e dal gusto unico, potrebbe aver accompagnato i banchetti dell'imperatore, magari servito dai suoi sommelier di corte.
In ogni caso, l'amore di Federico II per la Puglia e le sue ricchezze, tra cui spicca il Castel del Monte, non solo hanno contribuito a rendere questa regione un gioiello culturale e turistico senza pari, ma hanno anche ispirato una passione per la storia, l'arte e la tradizione culinaria della Puglia che ancora oggi resiste e cresce sempre di più.
Nell'incantevole area di Castel del Monte, dominata dal suo omonimo castello, si trovano paesaggi mozzafiato e splendidi vigneti che producono i vitigni autoctoni Uva di Troia e Bombino Nero. Questi vitigni sono i protagonisti indiscussi della produzione dei pregiati vini rossi pugliesi, noti per la loro grande struttura e intensità aromatica.
Questi vini sono stati insigniti di tre delle prestigiose quattro denominazioni di origine controllata e garantita dei vini pugliesi: DOCG Castel del Monte Bombino Nero DOCG, Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e Castel del Monte Rosso Riserva DOCG.
L’Uva di Troia o Nero di Troia, questa varietà quasi dimenticata, cresce rigogliosa nell'area sud-ovest della città di Andria, nel cuore della Puglia, dove le altitudini raggiungono i 600 metri sull'altopiano della Murgia. Una varietà piuttosto difficile da coltivare in vigna, ed è solitamente uno degli ultimi vitigni a essere raccolti, di solito nell'ultima settimana di ottobre.
Il territorio di Castel del Monte è caratterizzato dalla presenza di circa 6.000 acri di viti del vitigno autoctono Nero di Troia e da circa 20 cantine pugliesi che si dedicano alla produzione di questo ottimo vino rosso pugliese. Tra queste cantine, spicca la Cantina Rivera, una storica cantina a conduzione familiare che nasce negli anni '40 con l'obiettivo di valorizzare le uniche varietà del centro della Puglia.
La cantina produce tre vini rossi che mettono in evidenza in modo eccellente il Nero di Troia, enfatizzando l'eleganza raffinata, la struttura sapiente e i toni sensuali di violetta e ribes insiti nella varietà.
Ma non è solo il Castel del Monte ad offrire pregiati vini pugliesi. La Puglia vanta una vasta produzione vitivinicola che si estende anche alla zona di Trani, dove si coltiva il vitigno Moscato Bianco per la produzione del Moscato di Trani DOC.
Questo vino, disponibile nelle varianti dolce naturale e passito, è caratterizzato da un aroma fragrante e intenso, con note di frutta matura e fiori bianchi, che lo rendono un vino pugliese perfetto per accompagnare dessert e pasticceria. Grazie alla sua alta qualità, il Moscato di Trani è diventato un simbolo dei vini pugliesi e un’importante espressione della cultura enologica italiana.
Abbiamo analizzato le nostre statistiche di vendita per offrirvi una selezione dei migliori vini pugliesi, e non solo: vi forniremo anche consigli su come abbinarli al meglio e su come apprezzarne appieno i profumi e i sapori.
Candido Cappello di Prete Salento IGT: la punta di diamante dell'azienda Candido, situata a San Donaci, in provincia di Brindisi. Questo pregiato vino pugliese rosso IGT Salento, presenta un colore rubino intenso con riflessi porporini e un aroma speziato con un delicato sentore di vaniglia. La sua grande struttura, il gusto pieno e vellutato e le note aromatiche lo rendono un vino elegante e di notevole raffinatezza.
Il Candido Cappello di Prete è un vino pugliese famoso per essere stato il pioniere dei vini rossi di Negroamaro affinati in piccole botti di legno. Il Cappello di Prete è ottenuto da uve Negroamaro in purezza, sottoposte a una lunga macerazione in acciaio, seguita dalla fermentazione malolattica e l'affinamento in barrique. Per godere appieno delle sue qualità organolettiche, ti consigliamo di abbinarlo a piatti di carne di manzo arrostita o alla griglia, agnello, selvaggina e formaggi a pasta dura.
Servilo a una temperatura consigliata di 18-20° C e preparati ad assaporare la Puglia in un bicchiere.
Produttori di Manduria Lirica Primitivo di Manduria DOC: un altro dei vini pugliesi rossi da non far mancare nel proprio punto vendita. Corposo e intenso, con un aroma di frutta matura e cioccolato con note balsamiche. Un sapore ricco e persistente, con note speziate sul finale. Viene maturato in botti grandi di rovere per 9 mesi prima di essere imbottigliato.
Può essere bevuto appena comprato o lasciato in cantina a riposare per altri 5 anni, risulterà essere più armonico. Come si serve? Si può abbinare con diverse tipologie di carne, verdure dal sapore corposo e primi piatti importanti. Deve essere servito a una temperatura compresa tra i 18° e 20° C.
Rivera Cappellaccio Aglianico Castel del Monte Riserva DOC: L’Aglianico è una delle varietà più antiche del mondo, fu introdotto dagli antichi greci almeno 3000 anni fa nella zona Meridionale dell’Italia. All’epoca era chiamata “Enotria” o Terra del Vino.
Attualmente è uno dei vini migliori d’Italia e le sue qualità sono ampiamente riconosciute: per la sua eleganza e capacità d’invecchiamento dei suoi vini, l’Aglianico è stato definito il “Nebbiolo del Sud”. Questo vino appartiene ai Cru della Cantina Rivera. Presenta un colore rosso intenso, un aroma ricco con note di frutta e cuoio, un sapore caldo e pieno, un finale lungo con retrogusto speziato.
Un’uva unica coltivata solo in questi vitigni, viene poi affinato per 12 mesi in botti di rovere. Può essere invecchiato almeno fino a 5 anni e non perderà la sua sapidità, se conservato correttamente in una cantina fresca. Come si serve? Si sposa con piatti molto saporiti a base di carne rossa, o formaggi stagionati.
Puer Apuliae Castel del Monte Nero di Troia Riserva D.O.C.G. è un vino che ha un legame profondo con la storia della Puglia. Il suo nome, Puer Apuliae, richiama il soprannome dell'Imperatore Federico II di Svevia, che ha lasciato un'indelebile traccia nel territorio con il Castello del Monte. Questo ottimo vino rosso pugliese di grande carattere ed eleganza è stato creato utilizzando un clone quasi dimenticato di Nero di Troia, selezionato dalla celebre Cantina Rivera nel suo vigneto Tafuri.
La vinificazione moderna e l'affinamento di 14 mesi in barrique nuove di rovere francese hanno permesso di creare un vino di grande intensità aromatica, dove le note caratteristiche della varietà di uva, come la viola e l'anice stellato, emergono in maniera prepotente. Al palato, questo vino si distingue per la sua grande fittezza ed eleganza, con un finale persistente e molto lungo.
Con una capacità di invecchiamento di 12-15 anni, il Puer Apuliae è un vino pugliese perfetto da gustare in compagnia di piatti di carne, selvaggina o formaggi a pasta dura. La sua gradazione alcolica di 14,0% lo rende un vino potente e corposo, ideale per occasioni speciali e per apprezzare appieno il fascino della Puglia.
Five Roses Leone de Castris: è un vino rosato pugliese di grande eleganza che cattura immediatamente l'attenzione con il suo color rosa corallo intenso e brillante. Al naso, questo vino emana una trama precisa e ben definita, caratterizzata da note fruttate e floreali che si amalgamano armoniosamente.
Al palato, il Five Roses si presenta come un vino di corpo leggero e fresco, molto piacevole da bere grazie ad un gusto fruttato e una piacevole vena sapida. La cantina Leone de Castris ha saputo con questo vino aprire la strada alla produzione di vini rosati pugliesi, diventando così un punto di riferimento nella scena enologica nazionale.
Sessantanni Primitivo di Manduria: è prodotto nella zona classica della DOC Primitivo di Manduria, dalle vigne più vecchie dell'azienda Cantine San Marzano Vini, quasi centenarie. L'uva, raccolta manualmente in avanzato stato di maturazione, viene vinificata e successivamente affinata per 12 mesi in barrique di rovere francese e americano.
Questo vino pugliese rosso elegante ed armonioso è caratterizzato da aromi avvolgenti e intriganti che conducono l'assaggiatore in un viaggio intenso. È il vertice qualitativo della Cantina San Marzano e rappresenta una delle espressioni più interessanti del grande vitigno mediterraneo. Il colore è rosso rubino cupo, mentre al naso si avvertono aromi di frutta dolce, spezie, liquirizia, tabacco e cacao.
All'assaggio è ricco, intenso, esplosivo ma equilibrato ed elegante, con una struttura opulenta e sensazioni calde, morbide e avvolgenti. Si consiglia di servirlo in un calice ampio per permettere la corretta ossigenazione. Può essere bevuto subito o lasciato in cantina per qualche anno, ed è perfetto con piatti di carne come costolette di castrato, stracotto di manzo e cosciotto di maiale al forno. In generale, è ottimo per le preparazioni importanti.
Il Tormaresca Pietrabianca Castel del Monte Chardonnay DOC prende il nome dalla roccia chiara presente nel terreno in cui le uve Chardonnay vengono coltivate. Questo vino bianco pugliese è prodotto presso la tenuta Bocca di Lupo, una delle due tenute di Tormaresca Antinori che si dedica alla valorizzazione degli antichi vitigni autoctoni della zona.
La famiglia dei Marchesi Antinori ha saputo creare una realtà vinicola di grande bellezza in Puglia. Il processo produttivo prevede la vinificazione e l'affinamento delle uve Chardonnay in barrique, mentre le uve Fiano vengono vinificate in acciaio, il che dona al vino una nota leggera di legno, lasciando allo stesso tempo spazio a una piacevole freschezza e acidità.
Il bouquet di questo vino è complesso e intrigante, con sentori di agrumi, frutta bianca, fiori di magnolia e note vanigliate. Al palato, il vino bianco pugliese ha un gusto sapido e minerale che lo rende perfetto per un delicato menù a base di pesce. Questo vino bianco pugliese esprime al meglio lo stile Antinori e la bellezza della terra di Puglia.
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